L’attenzione di FODAF Lombardia si concentra da tempo sull’agricoltura e sulle imprese agricole collocate in zone di montagna. La parola d’ordine è: valorizzare le aree marginali.
“Mentre le aziende storicamente insediate nelle zone più favorevoli del territorio lombardo, in particolare in pianura – sottolinea Buizza, presidente di FODAF - cominciano a fare i conti con i limiti e i problemi di un modello di sviluppo intensivo, si fanno strada alcune esperienze aziendali che scommettono sulla possibilità di valorizzazione dei terreni cosiddetti marginali, ossia situati in zona montana o pedemontana oppure caratterizzati semplicemente da minori tassi di fertilità”.
Si tratta di aziende spesso condotte da imprenditori non di rado provenienti da realtà lavorative diverse rispetto al settore primario, ma caratterizzati da forte motivazione professionale, passione per l’ambiente naturale e legame con il territorio locale. “Spesso questi ‘nuovi agricoltori’ – spiega Buizza - optano per un’agricoltura di tipo multifunzionale, in grado di spaziare dalla filiera corta al turismo rurale, dalle pratiche della coltivazione conservativa fino al recupero in chiave imprenditoriale di vecchie colture tradizionali”.
A queste esperienze aziendali in grado di dare un valore anche ai terreni meno produttivi, FODAF offre le competenze dei propri professionisti come leva per dare corso ad esperienze imprenditoriali innovative e al tempo stesso rispettose dell’ambiente. L’invito è rivolto anche alle amministrazioni locali, che spesso si trovano ad attuare opere di idrologia e idraulica agraria o sistemazioni montane basate sull’impiego di materiale biologico al fine di prevenire i dissesti e, nel fare tutto questo, trascurano di coinvolgere i dottori agronomi e i dottori forestali, ovvero i professionisti più titolati a dare il proprio contributo in questo campo.
“Negli anni a venire – conclude Buizza - le aree rurali saranno chiamate a confrontarsi con scenari complessi in cui i problemi legati all’occupazione e al tema della crescita economica s’intrecceranno con le richieste di sostenibilità ambientale e di tutela del territorio. La sfida che attende le istituzioni e tutti gli attori del mondo rurale sarà quella di preservare al massimo grado le superfici agrarie e di indirizzare le risorse disponibili verso un approccio strategico alla competitività, al ricambio generazionale e all’innovazione in agricoltura”.