I dottori agronomi e dottori forestali lombardi, riuniti sotto la sigla di FODAF Lombardia, hanno commentato la proposta di Giuseppe Politi, presidente nazionale della CIA, di avviare un percorso di aggregazione del mondo agricolo e lo hanno fatto dimostrando massima apertura verso qualsiasi ipotesi di seria integrazione di tutti i soggetti che, a vario titolo, operano nel mondo rurale.
“Noi professionisti non possiamo che essere contenti – spiega Giorgio Buizza, presidente di FODAF Lombardia – nel vedere crescere il dibattito intorno all’esigenza di una maggiore unità interna al mondo agricolo. Il punto cruciale è però quello del modello di aggregazione da perseguire”.
Per Buizza è alquanto improbabile che le organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo possano addivenire ad una vera e propria fusione per crearne una sola. “Benché per diversi versi auspicabile – commenta Buizza – tale ipotesi non è neppure contenuta nella proposta della CIA, che parla piuttosto di un coordinamento per presentarsi più compatti di fronte alle istituzioni. Come professionisti noi abbiamo promosso da tempo e in modo molto concreto una formula di aggregazione basata sul concetto di rete”.
FODAF ricorda a questo proposito l’esperienza di UNICAA, un’organizzazione al servizio delle imprese agricole nata da un’alleanza siglata a livello nazionale tra Uniagronomi, Confcooperative, UNIMA (imprenditori agromeccanici) e sostenuta anche da altre sigle associative del mondo agricolo, quale CONFAI.
“Il concetto che sta alla base di questa rete nazionale, che conta già oltre 180 sportelli sparsi in tutta Italia – spiega Buizza -, è quello di un grande progetto collaborativo in cui molti professionisti e diverse associazioni hanno sviluppato una struttura comune di servizio per le imprese agricole, realizzando economie di scala e una forte messa in comune di competenze in vista dell’erogazione di un’assistenza di qualità sempre più elevata. Il tutto secondo una filosofia di rete e una logica di partecipazione aperta e costruita dal basso, senza pregiudicare o interferire con l’attività dei singoli professionisti che continuano ad operare a supporto delle aziende agricole”.
L’auspicio di Buizza è che in questo dibattito per una maggiore aggregazione del mondo rurale il contributo dei dottori agronomi e dottori forestali venga tenuto in adeguata considerazione e che si abbia il coraggio di sperimentare forme di collaborazione innovative a beneficio del futuro sviluppo del settore primario.