La Federazione commenta i recenti provvedimenti della Regione Lombardia volti a stabilire una serie di criteri per il sostegno ai consorzi forestali. Sono previsti, in particolare, aiuti per lo svolgimento di servizi a carattere marcatamente ambientale, quali gli interventi finalizzati alla prevenzione del dissesto idrogeologico e a varie opere di miglioramento forestale.
“Si tratta indubbiamente di misure con finalità più che apprezzabili - afferma il presidente di FODAF, Giorgio Buizza –. Tuttavia, come professionisti vogliamo ribadire la necessità di avviare un rilancio complessivo della gestione forestale. I 25 consorzi forestali lombardi gestiscono oltre 108.000 ettari di superfici agro-silvo-pastorali: una cifra ragguardevole in termini assoluti, ma che rappresenta di fatto solo poco più del 10% dell’intera superficie forestale regionale”.
Alcune settimane fa la Federazione dei dottori agronomi e forestali aveva già posto l’accento sul problema dell’estrema parcellizzazione delle proprietà boschive, divise in decine di migliaia di piccoli appezzamenti, molti dei quali trascurati dai rispettivi proprietari, non in grado di valorizzarli dal punto di vista economico neppure in vista di un semplice auto mantenimento delle proprietà stesse.
“Riteniamo quindi – osserva Buizza – che si debbano profondere ulteriori sforzi per incentivare una più ampia gestione cooperativa dei boschi stessi, partendo innanzitutto dai consorzi esistenti e favorendo ogni ulteriore forma di collaborazione tra i proprietari di boschi, pubblici e privati, in una visione unitaria rivolta alla stabilità del territorio montano, alla fissazione della CO2, e con un’attenzione particolare alle opportunità offerte dalla filera bosco-legno-energia”.