Poco dopo l’annuncio dell’approvazione da parte della Regione Lombardia di nuovi interventi per 3 milioni di euro a favore dell’agricoltura di montagna, la Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali (FODAF) interviene nel dibattito in corso sul prossimo Piano di sviluppo rurale, destinato ad entrare in vigore con la nuova Politica agricola comune (Pac) dal 2014. “Il punto di vista di noi professionisti - afferma il presidente di FODAF, Giorgio Buizza – è che si debbano privilegiare interventi di carattere strutturale capaci di dare competitività alle nostre imprese agricole e all’intero sistema agroalimentare”. L’osservazione di FODAF nasce anche dai dati sulle decisioni delle Regioni di trasferire risorse da un asse all’altro dei rispettivi piani di sviluppo rurale. “Negli ultimi 12 mesi – ricorda Buizza – le amministrazioni regionali italiane hanno effettuato un ‘rimpasto’ complessivo di oltre 500 milioni di euro, spostando risorse principalmente verso il primo asse, deputato a sostenere gli investimenti delle aziende agricole in strutture produttive e macchine innovative. Riteniamo quindi che nella prossima programmazione si dovrebbe prevedere sin dall’inizio una maggiore dotazione complessiva per questo tipo di investimenti”. La considerazione di FODAF si applica soprattutto alle realtà agricole più evolute. “Pur comprendendo – conclude Buizza - la bontà di misure con finalità diverse da quelle del primo asse, quali le misure di carattere agro-ambientale, l’agricoltura professionale di regioni come la Lombardia necessita prioritariamente di interventi capaci di incentivare il miglioramento delle strutture produttive e l’efficienza di filiera”.