Quest’anno la tradizionale assemblea della Federazione degli Ordini dei dottori agronomi e dottori forestali (FODAF) della Lombardia si terrà in provincia di Bergamo: i lavori dell’assise - che avrà luogo il prossimo venerdì 20 aprile alle ore 17.00 a Fara Gera D’Adda – saranno incentrati sul ruolo dei professionisti che operano in agricoltura e vedranno la partecipazione di Andrea Sisti, presidente del Consiglio dell’Ordine nazionale.
“A livello non solo nazionale, ma anche locale – esordisce Giorgio Buizza, presidente di FODAF Lombardia – ferve da tempo il dibattito sulla riforma dell’ordinamento professionale come via per un’ulteriore qualificazione della funzione dei dottori agronomi e forestali nel contesto di un’agricoltura che cambia. Per quanto riguarda la Lombardia questa riflessione assume una particolare valenza, soprattutto se si considera che i nostri 1.700 iscritti si trovano ad operare nella regione più agricola d’Italia, con un fatturato del settore primario pari a oltre 6 miliardi di euro”.
Per gli Ordini lombardi una consulenza aziendale d’eccellenza e una forte propensione alla pianificazione e alla programmazione sono fattori essenziali per affrontare le sfide che attendono l’agricoltura nei prossimi anni. “Per queste ragioni – continua Buizza - riteniamo che il ruolo della nostra categoria per un supporto di qualità alle imprese sia destinato ad emergere in relazione alla complessità dei compiti che saranno propri dell’azienda agricola del prossimo futuro. Al giorno d’oggi nessuno può fare tutto da sé: l’assistenza di validi professionisti rappresenta ormai per l’azienda agricola un investimento di rilevanza addirittura superiore a quelli effettuati in terreni e tecnologie”.
Per la federazione lombarda tale supporto sarà essenziale non solo per le aziende con grandi fatturati e con organizzazioni aziendali complesse, ma anche per le piccole imprese agricole dedite a produzioni di nicchia o ad attività di gestione e manutenzione del territorio, a maggior ragione se operanti in contesti territoriali svantaggiati.