Il prossimo venerdì 12 aprile si terrà a Grassobbio (Bergamo) l’assemblea della Federazione degli Ordini dei dottori agronomi e dottori forestali della Lombardia. I lavori di quest’anno faranno luce su modalità e progetti per qualificare l’attività professionale e aggiornare le competenze degli ordini.
“L’esigenza di una riforma dell’ordinamento professionale – osserva Giorgio Buizza, presidente della Federazione lombarda – è da tempo oggetto di dibattito tra i nostri iscritti, i quali s’interrogano con senso di responsabilità circa il ruolo che sono chiamati a svolgere a fianco di imprese ed enti operanti nel settore agricolo, ambientale e forestale, soprattutto nella fase attuale, caratterizzata da una situazione di perdurante difficoltà nel settore primario così come nell’intera economia”.
Nel corso dell’incontro si svolgerà un approfondimento sulle prospettive della Rete ecologica regionale (RER) alla presenza di Antonio Tagliaferri, dirigente della Struttura Valorizzazione delle aree protette della Regione Lombardia, e di Paolo Nastasio, dirigente della Struttura Biodiversità e sistema agroforestale.
“La Rete ecologica regionale – ricorda Buizza - rientra tra la modalità individuate dall’amministrazione regionale lombarda per il raggiungimento delle finalità previste in materia di biodiversità e servizi ecosistemici. La RER rappresenta di fatto uno strumento di pianificazione pubblica che collega funzionalmente una serie di aree identificate dalla Regione Lombardia come prioritarie per la biodiversità, oltre che tutti i Parchi nazionali e regionali e i siti della Rete Natura 2000, ovvero i cosiddetti Siti di interesse comunitario e le Zone di protezione speciale”.
E’ evidente la relazione tra la RER e la pianificazione del territorio su scala provinciale e comunale. La rete, per svolgere la sua funzione, non può essere spezzettata in base alle esigenze dei singoli territori, ma deve conservare la sua integrità in una visione complessiva. Ne discende l’importanza che nella pianificazione siano coinvolti anche i professionisti del territorio rurale e degli spazi verdi.
Tra gli altri aspetti saranno oggetto di analisi la funzione dei corridoi ecologici di connessione tra le aree protette e la valenza della rete come strumento in grado di garantire, oltre che una attività agricola qualificata e compatibile, anche funzioni paesistiche, fruitive e ricreative.