La Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali (FODAF) della Lombardia promuove il fenomeno della cosiddetta agricoltura conservativa, ovvero di un insieme di tecniche di coltivazione basate su minime lavorazioni dei terreni, risparmio energetico e minore impiego di fertilizzanti chimici.
“Abbiamo accolto con soddisfazione i dati 2012 sulla diffusione dell’agricoltura conservativa – esordisce il presidente di FODAF, Giorgio Buizza –, dai quali si evince che in Lombardia vi sono già oltre 23.000 ettari coltivati in base ai principi di un’agricoltura decisamente rispettosa dell’ambiente e a bassa emissione di anidride carbonica. Il nostro consiglio è quello di continuare il cammino intrapreso, seguendo l’esempio di grandi Paesi d’oltreoceano quali Stati Uniti, Brasile e Argentina.
Ad ogni modo, avverte FODAF, per una corretta applicazione delle pratiche riconducibili a questo tipo di agricoltura “low carbon” e per il mantenimento di alte rese produttive, occorre operare nel rispetto di alcuni fondamentali accorgimenti agronomici. “Un’adeguata strategia di rotazione colturale e la scelta delle varietà più adeguate da seminare – precisa Buizza -, come pure la garanzia del corretto tenore di umidità del substrato, sono solo alcuni degli aspetti da tenere in considerazione per ottenere risultati soddisfacenti da un punto di vista sia ambientale che economico. A questo riguardo, l’assistenza di dottori agronomi esperti della materia costituisce un prerequisito essenziale per il successo di iniziative legate a questo tipo di agricoltura”.