Il nuovo Programma quadro d’azione ambientale dell’Unione Europea, recentemente approvato a Bruxelles dalle istituzioni del cosiddetto “trilogo ambientale” (Parlamento, Consiglio e Commissione), è stato oggetto di una prima analisi da parte della Federazione dei dottori agronomi e dottori forestali della Lombardia.
“Si tratta di un macro provvedimento caratterizzato dal medesimo orizzonte temporale della nuova Politica agricola comune 2014-2020 – osserva il presidente della Federazione, Giorgio Buizza –. Per questa ed altre numerose ragioni il nuovo Piano ambientale comunitario si presta ad una serie di considerazioni sul rapporto tra agricoltura e ambiente”.
Per la Federazione l’attuale Piano d’azione, il settimo della serie, si contraddistingue per una più chiara sottolineatura del ruolo chiave dell’agricoltura nella tutela delle risorse ambientali e della produzione di energia rinnovabile. “Si tratta di una vocazione alla crescita sostenibile che il settore primario dimostra da tempo – sottolinea Buizza -, ma che ora emerge con maggiore forza anche per l’impegno degli operatori verso un’agricoltura sempre più incline a conciliare innovazione e ambiente”.
A questo proposito la Federazione evidenzia la necessità di un più netto riconoscimento del ruolo dei professionisti dell’agricoltura e del territorio rurale. “Dalle autorità europee e nazionali – afferma Buizza – ci aspettiamo in particolare una più convinta valorizzazione dell’apporto costantemente fornito dai dottori agronomi e dai dottori forestali, da sempre pronti a mettere le proprie competenze al servizio di strategie integrate di sviluppo capaci di conciliare le esigenze produttive con il miglioramento delle condizioni ambientali e dei multiformi paesaggi delle nostre aree rurali con evidenti benefici per tutta la comunità”.